Arte
arte
Produzione Privata nasce nel 1990 per dare continuità all’esperienza Memphis e, soprattutto, per progettare e realizzare oggetti sperimentali, liberi da committenza, con la massima libertà espressiva.
L’arte è la forma di espressione che più ci ispira per il suo potere di provocare e stimolare la riflessione, conferendo anima e significato ai luoghi che abita. Gli oggetti, indipendenti dalle logiche del mercato e dell’industria, hanno origine dal saper fare con le mani tipico dei mestieri
artigiani e da una filosofia basata sull’analisi dei bisogni dell’uomo. Molti oggetti di Produzione Privata custodiscono un racconto che ha i suoi riferimenti nella letteratura, nell’arte e nell’osservazione della natura.
FONDATORI Michele De Lucchi e Sibylle Kicherer Michele De Lucchi è stato protagonista dell’architettura e nel design radicale sin dagli anni Settanta. Disegna oggetti per le aziende più conosciute e realizza progetti architettonici in Italia e nel mondo: dagli edifici industriali ai centri culturali. Dal 2004 scolpisce modelli in legno per cercare l’essenzialità della forma architettonica e fornire una fonte di ispirazione ai progetti professionali. Il suo lavoro professionale si è sempre affiancato a una costante ricerca personale legata "ai temi del progetto, della tecnologia e dell'artigianato", tanto da creare nel 1990 Produzione Privata.
Artigianato
artigianato
Sostenendo l’artigianato diamo valore etico al lavoro e all'intelligenza della mano che forgia e impasta, incide, avvita e modella.
Consapevoli che oggi sono a disposizione anche strumenti tecnologici e di precisione, validi aiuti che però non devono negare la partecipazione dell’uomo alla creazione degli oggetti. Insieme con gli artigiani ci sentiamo partecipi di un agire evolutivo consapevole.
Un artigianato nuovo, che si evolve e che alle tecniche tradizionali affianca tecnologie innovative, ci aiuta a recuperare quella dimensione non standardizzata dell’oggetto. Artigiano è chi pensa a realizzare degli oggetti con una manualità e una competenza tecnica acquisite nel tempo, che oggi possono essere favorite, ma non sostituite, dalla tecnologia.
LABORATORI Produzione Privata ha un’identità multiforme grazie alla conoscenza dei laboratori esistenti dal 1990. “Produzione Privata" è un centro di ricerca su tanti materiali di derivazione naturale come il vetro, le pietre, il legno. Non si concentra su un solo materiale alla volta e su una sola lavorazione, ma ha uno sguardo di riflessione e un atteggiamento di scoperta verso tutti i materiali. La cosa veramente importante è che questi materiali possano essere trasformati, lavorati, interpretati secondo vari processi, che partono dalla mano dell’uomo, che si fa aiutare dalle tecniche manuali e anche da quelle industriali, in una costante simbiosi e reciproca influenza”.
“Le mie ispirazioni più grandi arrivano dalle combinazioni più strane e inaspettate di diverse posizioni culturali, tecniche, scientifiche e artistiche.”— Michele De Lucchi
Architettura
architettura
Lo spazio non definisce gli oggetti, ma gli oggetti definiscono lo spazio.
I nostri oggetti di design prendono forma nell’ambito dell'approccio umanistico della progettazione e sono il risultato di una comprensione complessiva del fenomeno dell'abitare. In questa prospettiva, gli oggetti e le architetture si influenzano reciprocamente, creando un completamento tra di loro.
Disegniamo con un’etica progettuale fluida, dove il processo è importante quanto il risultato. Progettiamo prodotti con l’intenzione di ricercare il significato contemporaneo degli oggetti, curando la realizzazione dal macro al micro, dall’insieme al dettaglio.
“Gli oggetti oltre a una funzione hanno un significato, comunicano emozioni. Negli oggetti noi riconosciamo carattere, personalità originalità e addirittura poteri.”— Michele De Lucchi
1990
Letto in legno di pero
I primi mobili di Produzione Privata erano dovuti dalla necessità di Michele De Lucchi di arredare la propria casa a Milano. Era una casa piccola e piena di fascino, realizzata alla fine del secolo scorso purtroppo molto maltrattata negli interventi di restauro. I nuovi prodotti di Produzione Privata volevano ridare, se pure in chiave contemporanea, una corrispondenza tra lo stile della casa, l’arredamento e il momento specifico della vita della famiglia.
Questa immagine illustra dettagli del letto in legno di pero realizzato in esclusiva nel 1990.
1991
Vasi in Marmo e Pietra
I tre vasi in marmo e pietra sono stati realizzati nel 1990 in edizione limitata di sei esemplari ciascuno, esauriti dal 1995.
Vasi e oggetti con decoro Bianco e Nero
I vasi e gli oggetti in ceramica con decoro bianco e nero sono stati realizzati in 5 esemplari ciascuno, la zuccheriera con il decoro a “mucca” in 150 esemplari. I vasi furono realizzati nel 1987 da Ceramiche San Marco e successivamente riproposti da Produzione Privata nel 1990. Uno dei vasi con decoro bianco e nero è conservato al Groninger Museum.
Macchina Minima N°7
La Macchina Minima n. 7 è una lampada girevole a saliscendi. La combinazione dei due movimenti del braccio favorisce più posizioni e dà alla lampada una notevole mobilità. Asta e rosone sono realizzati in metallo verniciato. Il paralume è in carta pergamenata, il contrappeso in ottone tornito. Un prototipo e due disegni della lampada sono entrati a far parte della Collezione Permanente del Centre Georges Pompidou, esposti dal 18 novembre 2003 al 30 ottobre 2004.
“Le Macchine Minime sono macchine perché funzionano come piccole macchine; si muovono, si spostano, si alzano, si abbassano, risolvono problemi e soddisfano necessità. Le Macchine Minime sono minime perché non hanno niente di più di quello che serve per farle funzionare bene e a lungo nel tempo, perché nel minimo è più facile riconoscere la qualità delle forme e della materia, perché minimo rimanda a un’idea dell’arte, perché l’arte è l’Uomo.”
— Michele De Lucchi, Aprile 1991
La versione aggiornata Macchina Minima N.8 è attualmente in produzione
Vasi Bianchi
La serie è composta da tre modelli di cui solo il Vaso Bianco (quello centrale) è tuttora in produzione. Gli altri due sono stati realizzati in 15 esemplari.
Vaso Bianco e Vaso Nero
“La scienza è analisi spettrale. L’arte è fotosintesi”.
— Karl Kraus
Come possono essere entrambi così leggeri pur essendo così opposti e avendo una pancia così enorme? Sono due miracoli che neppure la scienza può spiegare?
Il vaso Bianco, un classico ormai di Produzione Privata, ha un compagno. Come il colore bianco nella ceramica ha una sua caratteristica propria e una propria eleganza, altrettanto il nero lucido ha una luce intensa e una profondità ineguagliabile dai materiali artificiali. Entrambi i vasi sono realizzati artigianalmente con la tecnica della ceramica a colaggio. Il Vaso Nero è entrato in produzione nel 2004.
Candelieri
Serie limitata prodotta nel 1990 in 10 esemplari per ciascun modello e materiale. Un solo candeliere fu prodotto in 36 esemplari nel 1997. Tutti i pezzi sono realizzati dal pieno, torniti da un pezzo di ottone solido placcato in argento.
Portafoglietti
Oggetto da scrivania, portafoglietti in argento, realizzato in edizione limitata nel 1991.
Porta Tesori
Il portatesori è una transposizione di un oggetto pensato in legno ma realizzato in metallo. Michele in quel periodo stava lavorando per delle mostre da fare in Giappone di disegni di oggetti in legno realizzati da artigiani giapponesi. Una delle tante forme sviluppate per questa mostra si ritrovava poi nei suoi quadri e sembrava possedere un particolare significato. Non fu possibile portare questo oggetto in Italia né riprodurlo, così fu riprodotto in una forma di ottone e divenne il portagioie. E' un pezzo unico tornito in lastra di rame.
Tavolo in legno di pero
Negli anni 1991-92 tanti progetti di Produzione Privata erano per oggetti da realizzare in legno. L’attrazione verso questo materiale era dovuta a una ricerca fatta per la Design Gallery di Milano. La mostra che raccoglieva una dozzina di progetti, fu chiamata Fine Novecento. Tutti i mobili erano in legno massello e sono sintomaticamente i più rappresentativi di quel particolare momento storico a cavallo dei due decenni. Tavolo in legno di pero realizzato nel 1991 in due esemplari.
Attaccapanni in legno di pero
Questo appendiabiti derivava anche lui dalla ricerca di Produzione Privata per la Design Gallery di Milano. Attaccapanni in legno di pero realizzato nel 1991, edizione limitata, fuori produzione dal 1994.
Saliscendi
Il prototipo di lampada saliscendi è stato realizzato in un unico esemplare.
1993
Sedia 1993
“Per ogni progetto bisogna sempre ricominciare da zero, come se l’esperienza non esistesse e si fosse sempre sbagliato, come se misteriosi recessi nascondessero la verità”
La sedia è interamente realizzata in faggio naturale, per scelta progettuale non è tinta e non è trattata con vernici che alterano la bellezza del legno naturale. Il montaggio dei singoli pezzi è realizzato con cura e tiene conto della continuità e specularità delle venature del legno. La prima sedia di Produzione Privata nasceva nel 1993 ed era una sedia pieghevole tutta di faggio naturale. Un solo elemento formava lo schienale e le gambe posteriori, un altro sedile e due flessuosi braccioli li congiungevano, formando così le gambe anteriori.
Trefili
La piccola lampada Trefili è originata da un piccolo movimento che serve per ripiegarla e includerla in un pacchetto sottile da regalo. L’obbiettivo in questo caso non era di strettamente progettare una lampada con movimento, ma mettere l’attenzione del design su una parte che non viene mai progettata: il filo. è stata una ricerca non facile trovare i fornitori disposti ad intrecciare a mano il filo a tre colori. La lampada Trefili richiama un pò i progetti di Bruno Munari al quale non interessava tanto la qualità estetica ma un’idea gentile, come in questo caso la leggera ironia di un filo elettrico fatto come fanno le trecce le bambine.
1994
Le Marionette
Le lampade sono realizzate con lampadine semplici e la forma è creata giocando attorno alle loro forme: sono particolarmente aggiornate per la loro essenzialità che rimanda al minimalismo in arte e architettura. L’idea di queste lampade è nata nel 1994 durante un workshop di Artemide, in seguito al quale furono realizzati da Artemide i prototipi Lighting Field. La serie, prodotta nel 2001 da Produzione Privata, in una versione con base per collezionismo, è limitata a 10 esemplari per tipo, firmati e numerati. I nomi delle lampade Le Marionette sono: Burattino, Groviglio, Stanca, Viso.
Questa collezione fa parte del Laboratorio Ready Made che si è ispirato al concetto Ready Made nell’arte di Marcel Duchamp e al Dadaismo. È un concetto di assemblaggio di parti esistenti che è stato trasferito nel design dove prende un nuovo significato, perché evidenzia un particolare sistema di produzione industriale molto comune.
1995
Vasi Bottoglia
Il Ready Made dei vasi bottiglia era una ricerca sulla forma comune, sulla tipicità dei contenitori anonimi e usuali: bottiglie, damigiane, fiaschi realizzati dall’industria vetraria per il mercato alimentare. La bottiglia è già un vaso, ma non è propriamente il vaso, è un contenitore che conserva e mostra, è un oggetto bello, fragile e trasparente. Tali coincidenze, assonanze sono state oggetto di un percorso progettuale che, dalla riflessione sulla forma “quale è già fatta” è approdato alla realizzazione artigianale di questi vasi fatti in vetro industriale e alluminio. Su questi vasi il riferimento alle bottiglie non è però così immediato anche perché sono usate rovescie, sono tagliate e senza fondo. è molto particolare e curato il sistema che tappa il collo della bottiglia e ne fissa la base: il lungo gambo che termina con l’anello è in realtà una vite che mette in pressione degli anelli di gomma che bloccano completamente l’uscita dell’acqua.
Elio
L'idea è elementare: dare forma “per piegatura” a una coppia di nastri metallici, rendendoli solidali e idonei a sorreggere una fonte luminosa.
Elio è una lampada minimale la cui struttura adotta un sistema a tenaglia per la tenuta e la presa del diffusore: la coppia di sostegni, realizzata in piattina di metallo curvato, trattiene e sostiene il diffusore a globo. Due elastici in gomma, posti alla base della struttura, funzionano sia da tiranti che da elementi protettivi antiscivolo e antigraffio.
1996
Caolina
La porcellana è un materiale antico e prezioso. La porcellana è terra.
La lavorazione della porcellana è un processo produttivo che se non è di grande numero e di alta industrializzazione richiede un’attenzione artigianale a cui molti operatori si sono sottratti ripiegando sulla lavorazione più accessibile della ceramica. Su questo desistere ha voluto lavorare Michele De Lucchi proponendo una lampada moderna realizzata con una tecnica tradizionale da recuperare e rivalutare. La scelta del diffusore in porcellana è stata anche dettata dalla poetica ambiguità del materiale che a lampada accesa assume trasparenza. L’essenzialità come tema di approccio progettuale ha sollecitato il disegno di un diffusore a campana colato in un solo pezzo e dotato di un cono superiore che integra e alloggia il portalampada; un piccolo anello di sospensione in metallo cromato conclude la ricerca di elementarità. Il bordo in platino sul margine inferiore della lampada sottolinea con discrezione la geometria di base.
Acquatinta
Il nome delle lampade Acquatinta deriva dalle acque colorate intorno ai soffiatori di vetro della città di Murano, luogo di nascita delle nostre lampade.
La lavorazione artistica del vetro di Murano è un processo produttivo a standardizzazione limitata: i pezzi soffiati singolarmente pur appartenendo alla stessa serie sono tra loro simili ma non uguali. Questa unicità (da vetro soffiato e non stampato industrialmente) costituisce un modo di produrre partecipativo che non annulla il ruolo e l’operato dell’artigiano. L’intento di progetto è quello di produrre, pur partendo dalla medesima madreforma, tre lampade diverse per carattere e per tipo di illuminazione. L’essenzialità come altro tema progettuale ha sollecitato il disegno di un diffusore soffiato in un solo pezzo, la cui forma integra e alloggia il portalampada.
1997
Vaso Pluvia
Il contrasto tra la base in vetro molato trasparente che rimanda leggerezza e la coppa conica in ghisa pesante costituisce il tema formale di questo vaso. Le operazioni di stampaggio e finitura della ghisa sono artigianali, non aggressive e tali da favorire l’autenticità del materiale.
“Ho cominciato a pensare al vaso Pluvia eravamo come tante altre volte in giardino. Volevamo un vaso-oggetto resistente alle intemperie e forte abbastanza per contrastare la vegetazione esuberante e la violenza dei temporali del lago. Era la prima colta che pensavo ad un oggetto tutto in ghisa: un materiale tanto usato per esterno nel passato e con una certa renaissance oggi. Mi faceva anche pensare a mobili per giardino, però li volevo moderni, non di sapore antico. Di forme forti ne vedevo solo due e poi mi veniva l’idea un pò pazza di legare ghisa grezza al vetro. Volevo una base invisibile per dare il senso di un corpo pesante, forte, resistente, che riposava quasi sul niente, confrontando la materialità della ghisa con l’immaterialità del vetro. Ho presentato per la prima volta questi vasi ad una mostra di acquerelli al monastero Maulbronn in Germania e quel giorno pioveva tanto…”.
Per la produzione fu molto difficile trovare artigiani adatti. I piccoli artigiani sono troppo poco disposti a sostenere lo spreco di pezzi difettosi pur di mantenere lo spessore delle pareti del vaso così sottili. Le grandi fonderie invece sono poco disposte a fermare le loro macchine solo per sette o otto vasi con tanto spreco di tempo. Nonostante sia stato realizzato uno stampo molto preciso i pezzi escono molto differenti gli uni dagli altri e non si riesce ad evitare molti scarti. Il pezzo è relativamente grande ma molto profondo e la ghisa ha un grandissimo restringimento in fase di raffreddamento e le forme tendono a perdere la loro geometria.”
— Michele De Lucchi, 1997
Vaso Basequadra
Con il vaso Basequadra, Michele De Lucchi ha voluto combinare la trasparenza del vetro con la ruvidezza del metallo grezzo. Con il vaso Basequadra il metallo naturale a sostiene una coppa di vetro sottile. L’unico decoro è l’effetto naturale del vetro soffiato a bocca, non purificato, composto prevalentemente da sabbia silicea, ossido di ferro e cromo con il suo caratteristico e inevitabile colore verde. Quando viene soffiato a bocca in una forma cosi pulita come una coppa, un vaso diventa quasi una lente, attraverso la quale s’intravede il mondo tutto cambiato.
La diversità tra vetro e ferro costituisce il tema progettuale. Le differenze si esaltano per contrasto: la base in metallo naturale, quadrata e sottile, sostiene il vaso conico e trasparente. La coppa è lavorata artigianalmente; la presa del crogiuolo e la soffiatura a bocca sono operazioni che richiedono talento e conoscenza della materia. Il colore verde è il risultato di una ricerca tesa alla ricostruzione della originale tonalità del vetro naturale non purificato, prevalentemente composto da sabbia silicea, ossido di ferro e cromo.
Vassoio Petali
“In arte non si tratta di prendere uova e prosciutto, ma di avere fuoco e padella”.
— Karl Kraus
A volte non sono gli ingredienti che fanno la differenza, ma il modo di cucinarli. Il centrotavola Petali è realizzato con quattro piatti uniti da un manico in metallo.
Treforchette XL e Treforchette
Treforchette è un oggetto concettuale che con leggerezza e ironia suggerisce un modo di progettare per componenti industriali già finiti. Il progetto utilizza prodotti esistenti che trasferiti in altri contesti esprimono un diversa potenzialità. Il progettista contemporaneo deve confrontarsi con l’industria e mettere a frutto il patrimonio dei prodotti e delle conoscenze per trasformarli in valori d’uso. Un prototipo della lampada ed un disegno sono entrati a far parte della Collezione Permanente del Centre Georges Pompidou, esposti dal 18 novembre 2003 al 30 ottobre 2004. La lampada Treforchette XL è entrata in produzione nel 2011.
1998
Acquaparete
Acquaparete è la versione a parete della lampada a sospensione Acquatinta. Entrambe discendono dal medesimo tema formale. I diffusori sono realizzati in vetro di Murano soffiato; tale lavorazione “artistica - artigianale” sottende l’unicità del pezzo. Acquaparete è una lampada orientabile, la rotazione di 180° del diffusore avviene dall’alto in basso; il globo vetroso è trattenuto per pressione da un braccetto in metallo. L’opportuno orientamento e le differenti finiture del vetro favoriscono la scelta di una luce diretta o diffusa.
Tokyo
L’idea di poter custodire la luce è alla base della lampada Tokio. La luce viene considerata una reliquia e come tale è protetta da una teca, oggetto iconograficamente riconosciuto, che ha la duplice funzione di “conservare ed esaltare” l’oggetto in essa contenuto.
Il progetto della lampada Tokyo mette insieme l’esperimento del vetro trasparente con l’esperienza della sabbiatura opaca. La lampada rimane completamente trasparente e la sabbiatura della cupola viene usata come elemento di riflessione: la forma della calotta di vetro protegge e allo stesso tempo è funzionale alla qualità della luce. La lampada è per iso da tavolo o da comodino. Al primo impatto appare molto tecnologica, ma come quasi tutte le lampade di Michele De Lucchi, come la famosa Tolomeo, ha in realtà una tecnica molto semplice.
1999
Acquamiki
“La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori”
— Alda Merini, Corpo d’amore, 2001
Acquamiki è la versione piccola della lampada a sospensione Acquatinta. La lavorazione artistica-artigianale della soffiatura e la qualità dei crogioli muranesi costituiscono valore di unicità e finezza del pezzo.
Originariamente la lampada era realizzata in vetro di Murano. La lampada Acquamiki è in produzione dal 1999 nelle versioni trasparente, satinato, verde trasparente e bianco lucido.
Vassoio e Vassoietto
Due vassoi in vetro satinato per la casa e l’ufficio. Vassoietto porta oggetti e porta matite, Vassoio porta frutta e porta carte.
Dalla superficie piana del vetro in lastra vengono tagliate e molate a mano le sagome dei due vassoi, adagiate poi su stampi di acciaio e sottoposte alla temperatura del forno assumono la forma finale con 4 manici.
Lampada Quattropieghe e Quattropieghe Lunga
La lampada, prodotta nelle versioni da parete e a soffitto, è il risultato di una ricerca condotta sul tema della formatura del vetro in lastra tagliato e in seguito piegato. La sagoma in vetro, tagliata sul piano con la tecnica del getto ad alta pressione di acqua e sabbia, si trasforma nel forno da cottura in una forma che rimanda al coperchio di una scatola dai bordi semiaperti. Nella versione a parete il diffusore è trattenuto e sospeso alla struttura con un’unica vite a vista posta sul lato inferiore. A luce accesa la lampada sabbiata emette una morbida luce diffusa e i tagli presenti sugli angoli creano 4 suggestive lame di luce.
È durata molto la messa a punto della sagoma della lampada Quattropieghe perché era necessario che le fessure ai quattro bordi lasciassero uscire delle lame di luce quanto più possibile affilate. A prima vista questa lampada può sembrare un oggetto molto freddo e minimalistico ma da vicino si intravede in quel vetro opaco il contorno della lampada e accesa quei quattro raggi così inaspettati e forti la trasformano in un oggetto vivo e caldo. Esiste in versione da soffitto e da parete.
Lampada Cubetta
La lampada è il risultato della ricerca condotta sul tema della formatura del vetro in lastra. La coppia dei diffusori in vetro sabbiato è sostenuta da una sottile struttura metallica. Le due sagome in vetro sono tenute distanziate per favorire la vista parziale del portalampada e della struttura. Si conferma in questo nuovo prodotto il tema che caratterizza molte lampade di Produzione Privata dove la struttura non è soltanto oggetto di ricerca funzionale ma è dichiaratamente forma manifesta.
La Cubetta è stata sviluppata come un modello a sospensione della Quattropieghe. Alla fine però è nata con un carattere del tutto diverso dal modello iniziale. Il centro del progetto è stato come sospendere nel vuoto la lampadina e le due lastre di vetro usando il meno materiale possibile.
A che cosa servono i vasi da fiori?
La collezione “A che cosa servono i vasi da fiori? ” è composta da 12 vasi realizzati in vetro soffiato di Murano in edizione esclusiva, limitata a dieci esemplari ciascuno.
1. Papavero: Vaso dedicato alla delicatezza dei petali 2. Philadelphus: Vaso per inebriarsi 3. Calicanthus: Vaso per celebrare un miracolo invernale 4. Iris: Vaso per ospitare il frutto splendido della povertà 5. Melograno: Vaso da riempire con un’immagine paradisiaca 6. Liriope: Vaso per cercare la sincerità 7. Ortensia: Vaso per una fanciulla 8. Ninfea: Vaso per ricordarsi degli stagni fioriti 9. Mimosa: Vaso per immergersi in un giallo profumato 10. Delphinum: Vaso per scoprire un mondo blu cobalto 11. Agapanthus: Vaso per richiamare due occhi celeste 12. Artemisia: Vaso per sentire gli aromi del grigio
Un disegno del Vaso Liriope ed il Vaso Iris sono entrati a far parte della Collezione Permanente del Centre Georges Pompidou di Parigi, esposti dal 18 novembre 2003 al 30 ottobre 2004.
2000
Lampada Candela
La serie di quattro lampade Candela, in produzione dal 2000, è realizzata in vetro soffiato di Murano bianco sabbiato, con base in metallo verniciato. Monta lampadine fluorescenti compatte di tono caldo a basso consumo energetico. La lampadina è schermabile con filtri tecnici in dotazione in tre varianti di colore: verde, ambra e grigio.
Pensando ai poeti Sufi
La collezione di 9 lampade da tavolo Sufi, prodotte nel 2000, è una serie numerata, firmata e limitata a 18 esemplari per ciascun modello. I nomi delle lampade sono: Rumi, Yahya, Bayezid, Nizami, Ghazzali, Nuri, Hafi, Junaid, Shibli. Le lampade sono composte da una base metallica e due diffusori soffiati a bocca in vetro di Murano. Il bicchierino interno è realizzato in vetro incamiciato bianco sabbiato. I diffusori esterni sono prodotti in 9 forme con finiture diverse, delle quali 5 con decoro inciso per molatura. Montano lampadine fluorescenti di tono caldo a basso consumo energetico e con un ottimo comfort visivo.
Vasetti Natale
I vasetti di Natale sono stati realizzati in vetro soffiato colorato e metallo. Prodotti in edizione esclusiva e limitata, dal natale del 2000 al 2011.
Lampada Ciao
La lampada Ciao è stata realizzata in un unico esemplare in occasione della mostra “Count Down design: Scrivilo col design”, Spazio Consolo, Milano, 2000
2001
Fata e Fatina
“Campanellino, perché non riesco a volare?” “Peter Pan, per volare hai bisogno di ritrovare i tuoi pensieri felici”.
— James Matthew Barrie, Peter Pan
Le lampade Fata e Fatina - grande e piccola abat jour - sono realizzate in vetro soffiato in un solo pezzo. Stelo e diffusore costituiscono un unico volume luminoso. La base circolare in metallo verniciato sostiene il corpo in vetro satinato.
Vasi H
Prodotti in vetro soffiato di Murano e metallo, la serie dei Vasi H è composta da Hermosa, Hansa e Handel.
Il vaso Hero in vetro nero fu realizzato appositamente per la vendita on line. Il vaso Sansone fu realizzato solo come prototipo.
Sedia 2001
La Sedia 2001 pieghevole per essere pratica e funzionale. Il meccanismo è risolto con un elemento in legno che è al tempo stesso un comodo bracciolo e una camma che permette di chiudere la sedia molto compatta anche se le gambe sono curve.
“Di solito le sedie pieghevoli sono rigide, a me interessava invece disegnare una sedia pieghevole con una forma morbida. ”
— Michele De Lucchi, 2001
Macchina Minima N° 8
“Le macchine non hanno mai dei pezzi in più, hanno sempre l’esatto numero che serve”. dal film Hugo Cabret, 2011, regia di Martin Scorsese
La Macchina Minima no.8, versione aggiornata della n. 7, è come la precedente, una lampada girevole a saliscendi. La combinazione dei due movimenti del braccio favorisce più posizioni e dà alla lampada una notevole mobilità. Asta e rosone sono realizzati in metallo verniciato. Il paralume è in carta pergamenata, il contrappeso in ottone tornito.
2002
Ipy sospensione
La Collezione Ipy disegnata da Michele De Lucchi per il laboratorio di Produzione Privata è una serie di quattro lampade a sospensione in vetro borosilicato. I loro nomi sono: Ipy Sfera, Ipycoppa, Ipyramide. La notevole trasparenza, resistenza e versatilità del vetro al borosilicato hanno incuriosito e stimolato tale applicazione. Le quattro lampade sono realizzate per soffiatura e formatura artigianale partendo da tubi di vetro borosilicato.
Le forme semisferiche e coniche sono controllate manualmente e si ottengono per espansione del vetro riscaldato alla fiamma. La sede del portalampada ha forma costante, è trasparente e si rappresenta come una guaina che veste l’elemento essenziale in porcellana. La struttura minima è costituita da componenti metallici tra cui il rosone quadrangolare verniciato. Sono prodotte in tre versioni, trasparente, sabbiata e verde trasparente. La Ipy Sfera è uscita di produzione nel 2003. La produzione di Ipycoppa e Ipyramide è terminata nel 2012.
Lagrande
La lampada Lagrande disegnata da Michele De Lucchi per il laboratorio di Produzione Privata è una grande lampada a sospensione in vetro piegato e serigrafato. La lampada è realizzata per formatura artigianale partendo da una lastra di vetro normale PLX di spessore 4 mm. La forma si ottiene adagiando su uno stampo metallico il vetro piano. Il calore del forno a tunnel modifica e rende conica la superficie in principio piana. La struttura portante, dove ha sede il portalampada metallico a vista, è costituita da un disco piatto in metallo verniciato agganciato al sostegno centrale. La superficie esterna è sabbiata e la serigrafia posta nella parete interna del diffusore è a strato continuo di colore grigio.
Trepalle e Trellisse
Una evoluzione della Collezione Ipy disegnata da Michele De Lucchi per il laboratorio di Produzione Privata è una serie di lampade a sospensione in vetro borosilicato, chiamate Trepalle e Trellissi. La notevole trasparenza, resistenza e versatilità del vetro al borosilicato hanno incuriosito e stimolato tale applicazione. Le lampade sono realizzate per soffiatura e formatura artigianale partendo da tubi di vetro borosilicato. Le forme semisferiche e coniche sono controllate manualmente e si ottengono per espansione del vetro riscaldato alla fiamma. La sede del portalampada ha forma costante, è trasparente e si rappresenta come una guaina che veste l’elemento essenziale in porcellana. La struttura minima è costituita da componenti metallici tra cui il rosone quadrangolare verniciato.
2003
Lampada Artista
Per Michele De Lucchi il Ready-made è la formula più avanzata di design, perché, oltre a dimostrare che al giorno d’oggi progettare vuol dire mettere assieme componenti, ha il grande vantaggio di introdurre ironia nei prodotti. Mettere assieme pennelli, pergamena e una struttura in metallo ed ecco, la lampada da tavolo è pronta! Pronta per essere accesa e dipinta da qualsiasi perasona che desidera lasciare le sue tracce sul paralume.
Nel settembre 2004 è stata presentata l’Artista colòr. Questa edizione particolare è nata in collaborazione con il Centre Pompidou a Parigi. È un omaggio al bisogno innato nell’uomo di esprimersi, di segnare con qualcosa il proprio passaggio. I pennelli e i paralumi di carta di quattro colori chiedono di essere usati liberamente, invitano a scrivere un nome, una data o a fare un disegno, e comporre uno dei possibili 24 colori sfumati, uno dei 12 bicolori o uno dei 4 monocromi secondo l’umore del momento e l’atmosfera dell’ambiente. Anche la confezione regalo esalta la voglia di creare qualcosa con gli strumenti dell’arte “Ready Made” mettendo insieme oggetti di un altro contesto per far nascere qualcosa di nuovo.
Lampada Meteora
Meteora è ispirata all’idea di usare i sassi di fiume come iconografia delle tracce del tempo e della natura in un oggetto d’illuminazione. Inoltre confronta la materialità e la semitrasparenza del vetro con la ruvidezza della pietra. Composta da un vetro e un sasso di fiume.
Ipy parete
La forza della geometria: “L’universo... è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto”.
— Galileo Galilei, Il Saggiatore, 1623
Nel 2002 De Lucchi ha introdotto una famiglia di lampade elementari che evocano l’idea di piccoli uccelli che volano allegramente. Quest’anno un piccolo uccello seduto completa la famiglia. Sotto tutti gli aspetti questa lampada è ridotta ai principi fondamentali ed essenziali del design contemporaneo ma allo stesso tempo mantiene una poetica tutta sua. Ipy parete è stata realizzata nelle versioni trasparente, verde trasparente e satinata.
Pinnacoli, Pinnacolina, Pinnacolona
I pinnacoli sono elementi architettonici decorativi che coronano edifici romanici o gotici, ma anche piccoli obelischi. Quest’ultimi sono tipici dell’arte egiziana e avevano scopi celebrativi. È in questo senso che Michele De Lucchi vede l’uso di questi oggetti, per celebrare il tè quando vanno usati come zuccheriere o i gioielli quando usati come contenitori per preziosità.
Lo studio di forme a pinnacolo, già realizzato nel 2003 con sculture in legno, continua sperimentando materiali diversi nel 2004, le forme finali furono scavate con il tornio da un singolo blocco di ottone.
2004
Orientale
Un cuoco giapponese affetta il pesce con un coltello yanagi ba. “Io creo il sushi mentre sogno”.
— Jiro Ono
La lampada a sospensione Orientale segue un concetto di forma molto semplice e puro ma allo stesso tempo ottiene un grande effetto dovuto al carattere specifico di questo vetro trasparente. Originariamente la lampada era realizzata in vetro di Murano.
Lapiccola
Lapiccola è la sorella minore della lampada a sospensione Lagrande. L’aspetto particolare di queste lampade, appartenenti al laboratorio del vetro piegato, è la perfezione dello spessore del diffusore in vetro essendo ricavato da una lastra unica piegata.
In origine furono due lastre di vetro piano, una grande e una più piccolina, adagiate su uno stampo conico in metallo. Poi fu un grande calore in un forno a tunnel e le lastre piane divennero coniche, come per magia. Una magia della tecnica.
Pur sorella piccola ha dimensioni notevoli essendo di 60cm di diametro. Lapiccola dà una luce particolarmente calda e ha il carattere di lampada senza tempo, moderna e tecnica. La struttura portante e il rosone sono di metallo, la superficie del vetro è sabbiata.
Lampada Altocielo
Altocielo è una collezione di 4 vasi con luce, pensata da Michele De Lucchi. Poteva essere intitolata, con ironia, “A che cosa serve un mazzo di luce" dato che al posto dei fiori c’è una luce che viene proiettata solo verticalmente e che appunto serve esclusivamente per un inusuale effetto decorativo. Le forme molto massicce sono sostenute da un gambo sottile, centrale, che le solleva leggermente dal piano: la struttura lavorata artigianalmente in metallo è comune ai 4 vasi. I vasi di luce portano il nome dei quattro orientamenti Nord, Sud, Est, Ovest e sono realizzati in alluminio e vetro.
Sgabello Tavolino Sgabò
Il laboratorio del legno di Produzione Privata si arricchisce di questa nuova ricerca dedicata alle tecniche di lavorazioni artigianali e legni pregiati nata dall’incontro di Michele De Lucchi con Alessandro Visi. La radice figurativa e tradizionale é ispirata alla ingegneria ottocentesca ma raggiunge una particolare leggerezza e modernità proprio per la sua essenzialità, robustezza ed eleganza.La tipologia dell’oggetto tavolino-sgabello, invita ad un uso del tutto individuale.
Sgabò è una collezione di pezzi unici o lotti di piccolissima tiratura, realizzati a mano in Toscana nel Casentino personalmente da Alessandro Visi, firmati e datati da Michele De Lucchi e Alessandro Visi.
2005
Orientalina
Orientalina fu presentata come prototipo nel 2004. Entrata in produzione nel 2005, è una piccola lampada da tavolo in vetro soffiato di Murano con una struttura a fiore, in metallo, che sostiene e fissa per elasticità il diffusore. Esce di produzione nel 2006.
Lampada La Conica
L’idea base di questa lampada è un cono perfetto con un gambo che dà autenticità ed eleganza.
È una lampada da soffitto in alluminio lavorato al tornio. Si colloca nel laboratorio del metallo ed esplora le applicazioni della lastra di alluminio lavorata artigianalmente al tornio con puntale in Pyrex che diffonde la luce al di sopra del cono metallico. L’abbinamento del metallo con il vetro esalta la luminosità di entrambi. Il diffusore composto ha una forma elementare ed esprime con determinazione la geometria a cui il nome si ispira.
Lampada Lampo
Lampada da soffitto in ottone cromato. È una tipica rappresentante delle “Macchine Minime” di Michele De Lucchi, tra le quali la più famosa è la Tolomeo. Ironico e innovativo il meccanismo saliscendi a forma di zig-zag; semplice ed efficiente il sistema di rotazione del portalampada che si autoposiziona per equilibrio. La lampada nata con valenze tecniche si trasforma in un oggetto carico di espressività.
Portagioie Gli Animali con il Collo Lungo
Bisonte, Gli animali e Il giardino fanno parte della collezione Fuori dal Mondo. Questa nuova collezione di Produzione Privata si dedica esclusivamente a progetti con un particolare valore espressivo di Michele De Lucchi. Sono oggetti artigianali di piccolissima tiratura e prodotti su richiesta. È un laboratorio intimo in evoluzione perenne con oggetti che appariranno e scompariranno. La traccia rimarrà con la registrazione nei libri storici di Produzione Privata.
“Volevo fare dei compagni di gioco per Leli e Vivi, degli amici che vivessero in bagno tra le bottiglie di profumi, sul vassoio accompagnando il tè del pomeriggio, e fossero sempre presenti nella loro camera. Quelli con il collo lungo sono i primi ma ne seguiranno ancora tanti altri.”
— Michele De Lucchi, 2005
Il Giardino
Il giardino: palma, melograno, limone, rosa. Quattro alberi suggestivi in metallo grezzo protetto, tagliati al laser da lastra di spessore di 2mm. Gli animali e Il giardino fanno parte della collezione Fuori dal Mondo. Questa nuova collezione di Produzione Privata si dedica esclusivamente a progetti con un particolare valore espressivo di Michele De Lucchi. Sono oggetti artigianali di piccolissima tiratura e prodotti su richiesta. È un laboratorio intimo in evoluzione perenne con oggetti che appariranno e scompariranno. La traccia rimarrà con la registrazione nei libri storici di Produzione Privata.
Come diceva Kalil Ghibran gli alberi sono “poesie della terra scritte nel cielo”. Continuerò sempre ad avvicinarmi e a disegnare questo unico, meraviglioso regalo della natura: le piccole sculture sottili tintinnano e riflettono, come i veri alberi, la luce, trasportando lo sguardo e l’immaginazione per un attimo fuori dal tempo.
— Michele De Lucchi, 2005
Lampada Nuvola
Lampada a sospensione in vetro soffiato di Murano incamiciato bianco satinato. La forma a tre onde crescenti verso l’alto sviluppa il tema di una inversione delle proporzioni generalmente adottate nei diffusori comuni dove il diametro maggiore è solitamente rivolto verso il basso.
Lampada Lasemplice
Dopo molto tempo nasce una nuova lampada da terra di Michele De Lucchi in vetro soffiato di Murano. Diffusore in vetro bianco incamiciato satinato e struttura in metallo. La lampada Lasemplice fu realizzata come prototipo nel 2005 ma non entrò mai in produzione.
Sgabello e Colonna Appendiabiti Bisonte
Bisonte, Gli animali e Il giardino fanno parte della collezione Fuori dal Mondo. Questa nuova collezione di Produzione Privata si dedica esclusivamente a progetti con un particolare valore espressivo di Michele De Lucchi. Sono oggetti artigianali di piccolissima tiratura e prodotti su richiesta. È un laboratorio intimo in evoluzione perenne con oggetti che appariranno e scompariranno. La traccia rimarrà con la registrazione nei libri storici di Produzione Privata.
“I bambini si sono accorti subito che quelle erano le corna di un bisonte e che sovrapponendo gli sgabelli si poteva creare un animale impressionante. Ha la doppia funzionalità di essere sgabello e attaccapanni, ma quello che conta veramente è il gioco dell’ evocazione, l’immediata simpatia suscitata da questo bestione: una timida simpatica testa con le corna!”
— Michele De Lucchi, 2005
2006
Flora, Fauna, Ittica, Migrante
“Quando le lampade cadono dal soffitto si cerca di proteggere gli occhi al bagliore della lampadina e si fanno sempre paralumi, abatjour, campane, padelle e coperchi, di varie forme per creare atmosfere romantiche. Oggi però ci sono lampadine che fanno tutto da sole, perciò ho deciso di concentrare la mia creatività sul filo per appenderle. Mi ha aiutato moltissimo la sofisticata tecnologia del taglio laser e le generose prestazioni della zoologia e della scienza botanica. Aggiungo quest’anno alle lampade Flora e Fauna, nate nel 2006, la lampada con pesci e coralli, che si chiama Ittica e la lampada con rondini in volo che si chiama Migrante.”
— Michele De Lucchi, aprile 2009
Festa, Festina, Festina Parete
“Sono lampade celebrative come la ghirlanda per decorare la tavola, come l’alloro per decorare le teste dei laureati, come le tende per incorniciare le finestre come i pizzi per arricchire gli altari, il velo per fare una sposa, come le corone per distinguere i re e le regine come i nastrini per identificare gli eroi. Per una lampada è sufficiente un ramoscello con nove foglie.”
— Michele De Lucchi, 2006
Vetri a Forma di Vasi
Serie limitata di 10 tipi di vasi, realizzati in 10 esemplari ciascuno, firmati e numerati.
“Non è affatto ovvio che in un vaso di vetro è il vuoto che fa la forma ed è il colore che fa la trasparenza. Li ho disegnati con il pennino sottilissimo recuperando delle penne che usavo all’epoca della scuola di architettura di Firenze e costruendo il disegno con innumerevoli tratti, ottenendo gli effetti delle opacità e di riflessi con estrema, voluta e goduta pazienza. Questa soddisfazione è visibile probabilmente dal ripetersi insistente di motivi che si generano uno dall’altro rendendo l’effetto via via più completo. Sono alla fine soddisfatto di questi vasi così semplici e ricchi solamente della loro forma e di un colore raro che oramai pochi a Murano sanno ancora realizzare. Costruttivamente ho realizzato dodici stampi in legno e ho composto per il momento solo dieci modelli finali: ma molte combinazioni sono ancora aperte e l’esplorazione delle possibilità mi rende tuttora curioso.”
— Michele De Lucchi, 20 gennaio 2006
2007
Sedia 2007
“... e solo ripercorrendo all’infinito la stessa strada la si può scoprire e sottrarre alla cecità della consuetudine”.
— Michele De Lucchi, 12 racconti con casette, 2005
La sedia 2007 è la sedia pieghevole del 2001, rieditata in versione fissa, dove il legno di faggio ha sostituito il cuoio dello schienale e di finitura del sedile, mantenendo la stessa confortevolezza. Il risultato è un prodotto più essenziale, semplice, economico ma con le stesse qualità funzionali ed estetiche. Prodotta in faggio naturale.
Tavolo Benedetto
“In silenzio perfetto l’asino appoggiò le zampe sul davanzale, il cane balzò sul dorso dell’asino, il gatto si arrampicò fin sulla testa del cane e il gallo si appollaiò sulle spalle del gatto. Quindi ad un cenno dell’asino, diedero inizio al loro primo concerto: ... e fu tutto un ragliare, abbaiare, miagolare e schiamazzare”.
— Fratelli Grimm, I musicanti di Brema
Il tavolo è un oggetto semplice che prende valore dalla materia e dalla forma delle gambe. “Benedetto” è realizzato in massello di rovere dalla falegnameria Riva1920 di Cantù, con la riconosciuta maestria. Non è verniciato ma solo passato a mano con olio per conservare l’effetto naturale: il tempo valorizzerà colore e finitura. Il piano è composto da tavole accoppiate con il tradizionale sistema del “filo morto”, che permette al legno di respirare e muoversi. La struttura è costituita da gambe che si incastrano a pettine l’una sull’altra e si fissano al piano con quattro viti, sicché il tavolo si può smontare con facilità e riporre in poco spazio.
Vasi Alba, Mezzogiorno, Mezzanotte
Tre vasi per una combinazione di diverse lavorazioni di vetro: i contenitori sono forme soffiate, delicate e sottili, con basi in forte spessore, ricavate a idrogetto, massicce e solide.
Candeliere Quattrofoglie
Quattro foglie di quercia abbracciano la candela. Le foglie sono fissate per un breve tratto ad un gambo con un laccio di fil di ferro, che le lascia libere per mantenere elasticità. Sfiorano appena la candela e quando la cera si scioglie, non la trattengono.
Perseo
Perseo fu un eroe della mitologia greca, uccise Medusa, fondò Micene e sposò Andromeda dopo averla salvata da un mostro marino. Alle volte le associazioni mentali trascendono la pura logica e una vita così meritava pure di essere ricordata.
La bolla in vetro è soffiata con maestria per ricordare il disegno e la fragile consistenza delle lanterne di carta giapponesi. Le sfaccettature della superficie evocano il gusto scultoreo di Isamu Noguchi e la sua ricerca sulla tradizione come desiderio di un mondo autentico e delicato. Nascono l’anno dopo le versioni di Perseo con diffusore di 28 cm a sospensione e con diffusore di 15 cm, a sospensione e a parete.
Gloria e Glorietta
Nelle Metamorfosi dice Apollo a Dafne “Se non puoi essere la mia sposa, sarai almeno la mia pianta. E di te sempre, o alloro, si orneranno le mie chiome divine, la cetra, la mia faretra”.
— Publio Ovidio Nasone, Le Metamorfosi, I sec. d.C
La luce è incorniciata da una corona di foglie come gli allori sulla testa degli antichi eroi. Le foglie sono tagliate al laser da una lastra di metallo. La lampadina con cupola argentata proietta una corona d’ombre che è un ricamo per pareti e soffitti. Lampade Gloria e Glorietta, sospensione, parete e plafoniere.
Giona
Giona è un profeta che visse dentro alla balena. Giona è una barca, una nuvola, un’astronave, una brioche, una banana, ma è soprattutto una lampada che genera immaginazione. La grande lampada in carta pergamena mostra il suo ventre illuminato. Quando è chiusa è compatta, ma al contempo flessibile e leggera. È protagonista dello spazio e la sua luce diffusa è moderata e sincera. Si appende con una struttura metallica e fa una bella luce, adatta anche sopra un tavolo.
Lampada Pergola
Lampada a sospensione estendibile a 7 lampadine. È un sistema per illuminare, un traliccio che si appende e si estende, assumendo varie configurazioni secondo necessità. Non costringe ad eseguire complicati interventi al soffitto ma si installa con grande facilità, come un comune lampadario.
È pensato per essere appeso sopra grandi tavoli e in ambienti ampi, poiché diffonde una luce uniforme. Il traliccio ricorda una pergola, una struttura per esterni aperta che ha il sapore degli spazi dove ci si riposa e si sta bene. Nell’idea di questo sistema c’è una semplicità strutturale e una funzionalità immediata che lo rendono un oggetto tecnico e professionale.
2008
Vasi Vento
“Il vento non si muove. La bandiera non si muove. È la mente che si muove”.
— detto Zen
La serie vasi Vento è composta da Maestrale, Libeccio, Scirocco. L’effetto del vetro è chiamato “ottico” per le sfaccettature che rendono una particolare brillantezza e trasparenza. La preziosità è enfatizzata dalla combinazione di forme sinuose e dal particolare colore verde, caratteristico di tanti prodotti di Produzione Privata. Le dimensioni sono importanti.
Kilim: Collezione Ingiustificabili Esigenze
Ingiustificabili esigenze.
L’ultimo insegnamento di Ettore.
“Volevo fare kilim da sempre, e ho più volte tentato di farne in Turchia, in Afghanistan, in Cina ma non erano mai venuti bene come volevo, non erano quello che avevo in testa. Ne ho disegnati tanti, cercando combinazioni di colori che fossero belli nelle figure geometriche e che fossero trasferibili in colori su lane e tessuti. Adesso sono molto soddisfatto di questi che Rachna Joshi Nair mi porta dall’India, forse perché in quel paese tanto impenetrabile e spirituale la lana è ancora lavorata dagli artigiani e la manualità ha un grande valore. Lo stesso che ha per me. Mi sembra che adesso sia proprio il momento, perché pensando a Ettore mi sono ricordato dei racconti dei suoi viaggi in India e sono riuscito a spiegare a me stesso il lungo progetto dei kilim. Così questo è l’anno in cui apro un nuovo laboratorio a Produzione Privata. È il Laboratorio del Tessuto e produrrà kilim: per adesso 7 modelli, tessuti a mano. Li metteremo ai muri come arazzi e decoreremo le stanze. Ci serviranno per riscaldare qualche pavimento troppo freddo, per mettere un accento in un angolo della casa e qualcuno li utilizzerà come divisori d’ambiente, come facevano un tempo i nomadi nelle loro tende. Sono mappe di architetture vagamente impenetrabili ma liberamente interpretabili.
Per Ettore sarebbero state ingiustificabili esigenze.
Per me sono ingiustificabili esigenze.”
— Michele De Lucchi, febbraio 2008
Lampada Canova
“Quando la luce desidera passare, neppure un blocco di marmo di Carrara perfettamente tornito riesce a fermarla.”
Da un blocco di marmo di Carrara opaco e compatto, fresato e levigato, è stato ricavato un cilindro cavo per la lampadina. La luce esce con decisione dal foro e filtra dal marmo, lasciandone intravedere le belle venature.
2009
Bonne Nuit
“È una bottiglia, è un coprivivande, è un tendone del circo, è un barattolo, è un camino, è una capanna mongola, è ... sicuramente strano vederla volare. ”
La lampada Bonne Nuit, nella versione a sospensione con diametro di 26 cm o di 16 cm, presenta una cupola in vetro borosilicato, in parte sabbiato e in parte trasparente. Sembra un oggetto nato per stare su un tavolo, invece si sospende per un unico filo che passa attraverso il camino della cupola.
Bonne Nuit vuole mettere il coperchio alla luce. La luce è servita in tavola nel bicchiere, un bel calice di quelli importanti, e poi coperta con una cupola dal vetro sabbiato che la diffonde. All’estremità della cupola c’è un piccolo camino di vetro trasparente con cui si solleva il coperchio e si scopre la luce.
Metafisica
“L’anima è un corpo cilindrico, il volto è una bolla in vetro trasparente che fa brillare la luce. De Chirico aveva già dato questa forma alla testa delle sue “Muse inquietanti” nella piazza di Ferrara.”
La struttura è in metallo verniciato grigio canna di fucile e presenta una base ad anello nella versione da terra, mentre una base a disco per la versione da tavolo.
Vasi Kado
A volte dei rami, a volte in mazzo, a volte un solo fiore, a volte a gambo lungo, a volte un fiorellino di prato come la margherita. Questi tre vasi, di altezze e ampiezze diverse, sono dotati di coperchi impilabili in vetro borosilicato trasparente che ne restringono la bocca per accomodare al meglio i fiori. Un ultimo elemento fa da tappo, cosicché siano usati anche da recipienti.
Kado come il termine che anticamente indicava l’arte giapponese della disposizione dei fiori recisi, i tre vasi si chiamano Kado, o “via dei fiori”.
Vassoi da Muro
“I vassoi sono dei bellissimi oggetti spesso ignorati, perché non si sa mai dove metterli, perché a volte sono ingombranti ed è difficile trovare una posizione pratica per riporli. Quelli da muro sono invece di una nuova categoria, e si appendono come modelli di architettura, ma funzionano in tutto e per tutto come vassoi di servizio per trasportare le cose del tavolo e della cucina. Sono disegnati per essere appesi e quando non in uso sono bellissimi oggetti d’arte: l’umile servizio cui sono destinati si trasforma in una meravigliosa occasione per rappresentare studi di palazzi, facciate di edifici, con finestre, porte e balconcini, come in un serio studio di architettura dove i modelli sono sparpagliati per i tavoli e appesi alle pareti. Sono realizzati in prezioso noce naturale per un contatto autentico con il legno massello e sono prodotti artigianalmente con estrema cura.”
— Michele De Lucchi, Novembre 2009
2010
Spettra e Spettrina
La Spettra è la lampada più di vetro che esista. Estremamente semplice, si distingue per il suo montaggio senza viti e strutture metalliche. La colonna trasparente sorregge in un unico punto la cupola traslucida e il contatto di vetro su vetro pone il paralume in un delicato equilibrio.
Un fantasma fatto di nulla si muove sotto un fazzoletto, È la lampada Spettra, che svanisce all’apparire della luce: il vetro perde consistenza, si fa leggero e sottile, come uno spettro che sorveglia la casa.
Il paralume in vetro borosilicato sabbiato ha la forma di un’ogiva, che nella sua sommità, dove incontra il cavo per appenderlo, diventa trasparente. La luce si diffonde lungo la forma del paralume, scintillando nell’apice trasparente.
Bosco
“Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire in punto di morte che non ero vissuto”.
— Henry David Thoreau, Walden ovvero Vita nei boschi, 1845 – 1847
Michele De Lucchi vuole rappresentare in piccola scala tutti gli alberi del mondo. Per cominciare ne ha scelti sei, in base alla loro grandezza e alla diversità delle loro fronde: c’è il Cedro del Libano con il suo portamento “a candelabro”, c’è l’Abete sempreverde, c’è la Betulla con il suo legno bianco, c’è il Castagno dai buoni frutti, c’è il Larice dalla chioma a piramide e il Faggio europeo con fitto fogliame. Incise nel ferro brunito, sono icone fedeli degli alberi in scala 1:100. Con queste figure si può formare un bosco che contiene tante specie diverse e che crescerà di anno in anno.
Scrivinpiedi
È un mobile progettato come un’architettura, pensato per scrivere, disegnare, appuntarsi un pensiero, riporre dei quaderni che all’occorrenza sono subito sottomano. Lo Scrivinpiedi è composto di listelli di bel noce canaletto, tutti uguali a formare una struttura regolare; lo scrittoio, con il piano che si alza, può anche essere staccato e fissato al muro, ad altezze diverse. Si apre per accedere ai tre ripiani.
Vasi nei Vasi
Lo splendore della trasparenza è ancora più speciale quando la trasparenza penetra nella trasparenza e il vuoto dei vasi si sovrappone, creando tante linee vuote: il vuoto dentro il vuoto e dentro il vuoto ancora, per rendere materico anche il senso dell’aria. Le trasparenze sono trasformabili con liquidi e sostanze che si compenetrano senza confondersi gli uni negli altri.
Specchi Prospettive
“In architettura tutto è prospettiva. La prospettiva è rappresentazione, l’architettura è rappresentazione. L’architettura è spazio che è rappresentato tramite scorci prospettici che ne guidano la visione. Lo specchio è un palcoscenico, tutto diventa teatro, compreso ciò che lo specchio riflette. La cornice è il palco di un teatro e le quinte creano prospettive di luoghi infiniti. Scale, colonne, architravi, sguinci, finestrine, grandi portali, tutto il resto all’immaginazione.”
— Michele De Lucchi, 2011
Belle Soirée
“Sempre più rarefatte, sempre più senza materiali, sempre più fatte di niente. ”
La lampada Belle Soireè è realizzata in quattro versioni: da tavolo, a sospensione, a parete e da terra. Delle quattro versioni solo quella da tavolo è studiata appositamente per i Led che riflettendosi sulla calotta argentata si ammorbidiscono e si diffondono nello spazio. La lampada è comunque funzionante anche con le sorgenti tradizionali.
Attaccapanni Tanti Saluti
Quattro mani si allungano verso l’alto e salutano da lontano. Sono gli appendiabiti dell’attaccapanni pieghevole che dispone con ordini giacche e cappotti in alto, tracolle e sciarpe a mezza altezza e scarpe e borse in basso. C’è spazio anche per i bambini, che possono appendere il loro cappottino alla giusta altezza. Ripone, ma organizza e ordina negli ingressi, nei guardaroba, nelle camere, nelle cabine, nei ripostigli, ovunque.
2011
Specchi Prospettive
“In architettura tutto è prospettiva. La prospettiva è rappresentazione, l’architettura è rappresentazione. L’architettura è spazio che è rappresentato tramite scorci prospettici che ne guidano la visione. Lo specchio è un palcoscenico, tutto diventa teatro, compreso ciò che lo specchio riflette. La cornice è il palco di un teatro e le quinte creano prospettive di luoghi infiniti. Scale, colonne, architravi, sguinci, finestrine, grandi portali, tutto il resto all’immaginazione.”
— Michele De Lucchi, 2011
Belle Soirée
“Sempre più rarefatte, sempre più senza materiali, sempre più fatte di niente. ”
La lampada Belle Soireè è realizzata in quattro versioni: da tavolo, a sospensione, a parete e da terra. Delle quattro versioni solo quella da tavolo è studiata appositamente per i Led che riflettendosi sulla calotta argentata si ammorbidiscono e si diffondono nello spazio. La lampada è comunque funzionante anche con le sorgenti tradizionali.
Attaccapanni Tanti Saluti
Quattro mani si allungano verso l’alto e salutano da lontano. Sono gli appendiabiti dell’attaccapanni pieghevole che dispone con ordini giacche e cappotti in alto, tracolle e sciarpe a mezza altezza e scarpe e borse in basso. C’è spazio anche per i bambini, che possono appendere il loro cappottino alla giusta altezza. Ripone, ma organizza e ordina negli ingressi, nei guardaroba, nelle camere, nelle cabine, nei ripostigli, ovunque.
2012
Vetrine Pompei
“Pompei ricorda i progetti di valorizzazione dei siti archeologici italiani. Le vetrine si chiamano Pompei perché sono oggetti nati per esporre se stessi attraverso le cose che amiamo e di cui ci circondiamo nella vita. Le vetrine mostrano ossa di animali ritrovati come fantasmi di anime lontane, lettere d’amore in mezzo a vasi da farmacia, piccoli clown di porcellana insieme a macchine inutili, foglie morte in mezzo a portauova con gambe di leone. Niente è precluso, niente impossibile trovare nelle vetrine: ognuno ha dentro il suo mondo e lo mette in vetrina per guardarlo ogni tanto, come quando ci si volta a osservare le orme sulla strada.”
— Michele De Lucchi, 2012
Bicchieri Strip
Il nome Strip deriva dalla forma a striscia che assume il tubo di vetro borosilicato quando è stirato, ad accentuare l’evanescenza di questo materiale che si trova con spessori sottili. Quando la striscia calda ha assunto le giuste dimensioni, con una pinza si schiaccia per formare lo stelo. Successivamente si lavorano il piede e il bevante. Tutto sembra ancora più leggero e inconsistente: il design fa perdere peso agli oggetti.
Cuore Aperto
“La lampada è racchiusa in un vaso. Guardare la realtà da un diverso punto di vista produce effetti inaspettati. ”
La versione da tavolo è un abat-jour senza stelo, una lampada nel cuore di un vaso, nella sua forma più semplice ed essenziale. Il suo paralume in vetro rigato non è sostenuto da uno stelo, ma da un vaso soffiato dai tubi in vetro borosilicato trasparente. La versione a sospensione ribalta la questione: il paralume in vetro rigato sostiene il vaso in vetro trasparente. Ogni tanto è necessario guardare la realtà da diversi punti di vista, e inaspettati.
Vasi Maioliche Deruta
Michele De Lucchi disegna una collezione di vasi in maiolica per l’antica ditta artigianale Ubaldo Grazia di Deruta. Partendo dalla tradizione rinascimentale del vasellame tornito a mano, ancora miracolosamente perpetuata nel borgo umbro di Deruta, il design attualizza le forme portando modernità. Fondi e decori, dipinti a mano da Carol Brannigan su disegno di Michele De Lucchi, sono realizzati con colori che esulano dalla tavolozza tradizionale delle maioliche, ma sono creati in quadricromia al computer e poi ottenuti nei laboratori di ricerca di Ubaldo Grazia Maioliche. La materia prima è l’argilla estratta dai fiumi umbri da cui derivano i nomi dei vasi. Disegnata con spirito di innovazione, la collezione di maioliche dimostra che il design non dialoga più soltanto con l’industria, ma è in grado di recuperare creativamente le competenze artigiane e il savoir faire italiano. L’impegno di Michele De Lucchi nella sperimentazione finalizzata alla crescita produttiva del comparto ha spinto il Comune di Deruta a patrocinare il progetto.
Bicchieri da collezione 2012
“Disegnerò ogni anno dei nuovi bicchieri, sempre diversi, sempre nuovi, sempre speciali e cercherò ogni anno di acchiappare lo spirito del tempo, quello che va e quello che viene. Dopo qualche anno potremo preparare una bellissima tavola, a Natale e tutte le volte che abbiamo voglia di festa!”
— Michele De Lucchi, 2012
2013
Bicchieri da collezione 2013
“Disegnerò ogni anno dei nuovi bicchieri, sempre diversi, sempre nuovi, sempre speciali e cercherò ogni anno di acchiappare lo spirito del tempo, quello che va e quello che viene. Dopo qualche anno potremo preparare una bellissima tavola, a Natale e tutte le volte che abbiamo voglia di festa!”
— Michele De Lucchi 2012
Glacier
“Il vetro si muove liberamente spinto dal soffio dell’artigiano su uno stampo di vetro. Bellezza è spontaneità. ”
La lampada Glacier, in vetro soffiato incamiciato bianco, ha una bellissima storia che nasce dal suo stampo. Non si tratta infatti di uno stampo come tutti gli altri, ma di uno stampo a lamelle in acciaio, all’interno delle quali si soffia il vetro. A seconda della forza di soffiatura, ogni lampada è diversa dall’altra, perché ogni soffio è differente e spinge il vetro in modo diverso tra le lamelle. Normalmente le lampade di Produzione Privata sono soffiate all’interno di uno stampo che dà forma al vetro, mentre la forma di questa nuova lampada non è imprigionata in nessun modo, ma nasce dalla libertà che il vetro ha di muoversi spinto dalla forza del soffio dell’artigiano.
Seme e Semino
“Ogni cosa che nasce ha sempre bisogno di un seme che la sospinga a offrirsi al soffio leggero dell’aria: anche per questo diciamo che niente proviene dal niente”.
— Tito Lucrezio Caro, De rerum natura, I sec. a.C.
Questa lampada a sospensione è proporzionata come un seme. Nasce dall'osservazione della natura, dove la bellezza è armonia. Due parti in vetro incamiciato bianco disegnano una forma chiusa che contiene la lampadina.
Cipria e Frullino
Questo progetto ridisegna l’icona della lampada, con il diffusore a goccia tagliato da un piano. Alla più classica delle lampade abbiamo inserito una maschera in acciaio armonico con due decorazioni. Il foglio di acciaio armonico grezzo, tagliato al laser, viene inserito all’interno del diffusore e forzato alla propria forma: così è eliminata la fase della formatura del metallo, ma formatura e inserimento costituiscono un solo passaggio. Nonostante la trasparenza del vetro, il diffusore acquista profondità grazie alla maschera, la forma prende spessore e diventa tridimensionale.
Vasi Babele
Tre montagne, una piccola, una media e una grande. Sembrano montagne perché hanno le curve di livello, ma invece sono tre vasi in vetro battuto secondo la tradizionale tecnica muranese. La battitura produce una superficie “martellata” che in realtà deriva dall’operazione di incisione con la mola. Questi segni ricordano quelli della terra, ricordano l’affascinante irregolarità della natura. All’interno di ciascuno si nasconde un contenitore per l’acqua in vetro borosilicato.
2014
Bicchieri da collezione 2014
Disegnerò ogni anno dei nuovi bicchieri, sempre diversi, sempre nuovi, sempre speciali e cercherò ogni anno di acchiappare lo spirito del tempo, quello che va e quello che viene. Dopo qualche anno potremo preparare una bellissima tavola, a Natale e tutte le volte che abbiamo voglia di festa!
— Michele De Lucchi, 2012
Marais
“Alzando lo sguardo… Sedici scaglie di vetro costituiscono un tetto di luce. ”
Il progetto riprende un’antica tecnica costruttiva con cui ancora oggi si realizzano i tetti in scandole di legno e pietra. Il sistema permette di vestire superfici dalle forme diverse, anche rotonde. Sulla struttura ottagonale della Marais si sovrappongono due strati di scandole realizzate in vetro piegato.
Chapeau
“Chapeau, tanto di cappello alle nuove nate!”
La tesa in metallo bianco è sostenuta da una mente invisibile al cui interno è racchiusa la lampadina. Sotto la lamiera una morbida luce si diffonde nell'ambiente, sopra si accede una scintilla. La collezione ribalta il convenzionale rapporto materico delle lampade dove la struttura è in metallo e il paralume in vetro.
Touché
“Che strana creatura l’essere umano: brancola nel buio con espressione intelligente!”
— Kodo Sawaki Roshi
Forse è il caso di accendere una luce!
Anche se non sembra, la Touché è una lampada di vetro e il vetro ha una lavorazione che ne limita molto la libertà di espressione formale. Questo è il bello del vetro: dettagli di trattamento della superficie e poche linee compositive bastano per trasformare una forma convenzionale in un oggetto speciale. L’argentatura ne esalta la preziosità.
Glisser Doucement
Quattro coppie di esili fili in metallo si tendono dalla base per portare il vetro curvato da lastra. Il profilo rimanda al planare di un paracadute. Come un soffio d’aria, la luce riempie la forma concava del vetro diffondendo una luminescenza morbida e funzionale.
Sedia e Poltroncina 2014
Come dice Souto De Moura “Il compito dell’architetto è continuare quello che altri hanno fatto prima di noi, utilizzando nuovi materiali, nuove tecnologie e nuovi linguaggi”.
La sedia, in massello di faggio, è realizzata in due versioni: con braccioli e senza, per adattarsi ai diversi ambienti della casa e dell’ufficio. Il pannello della seduta è rivestito in pelle.
Vasi Marianne
Glacier è una montagna che va in su e Marianne è una fossa nell’oceano che va in giù!
La forma dei vasi Marianne nasce dalla libertà che il vetro ha di muoversi all’interno di uno stampo a lamelle in acciaio. A seconda della forza di soffiatura, ogni vaso è diverso dall’altro, perché ogni soffio è differente e spinge il vetro in modo diverso tra le lamelle. Questi vasi sono realizzati in due versioni: trasparente e bianco incamiciato.
2015
Dodici
“Solo quando l’orologio si ferma il tempo prende vita”.
— William Faulkner
Questo cerchio di luce è sospeso a soffitto da tre cavi metallici. Non ha lancette, non ha ingranaggi e non ha quadrante, ma è fatto di dodici punti luminosi che rimandano alle ore di un orologio. I Led sono alloggiati in dodici tratti di massello di noce.
Brunellesca
“Filippo di Ser Brunellesco, sparutissimo de la persona, ma di ingegno tanto elevato, che ben si può dire che ci fu donato dal cielo per dar nuova forma alla architettura...”.
— Giorgio Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, 1550
Era chiamato Pippo.
Luce e architettura si incontrano in scena. Una fila di led corre lungo la struttura lignea di evocazione rinascimentale e sottolinea il passaggio dei piani dalle cinque volte a botte fino alla cupola centrale. L’ossatura pentagonale rimane a vista, i 25 listelli che la compongono sono formati da fogli di legno di rovere sovrapposti fra loro e curvati a vapore.
Glacier 20
Il vetro si muove liberamente spinto dal soffio dell’artigiano su uno stampo di vetro. Bellezza è spontaneità. Glacier nasce da una sperimentazione sulla soffiatura del vetro all’interno di uno stampo a lamelle in acciaio. Giocando con la mobilità delle lamelle e con la forza di soffiatura, ogni lampada risulta diversa dall’altra. Ha la forma di una montagna segnata da rughe e crepacci attraverso cui si diffonde la luce. Il vetro trasparente ne esalta la luminosità.
Metro
Gli architetti non progettano lo spazio ma progettano relazioni di oggetti. Per la prima volta Produzione Privata propone una lampada in massello di noce, Metro è la novità del laboratorio del legno. La lampada misura lo spazio. Dieci listelli di dieci centimetri sono allineati e incollati tra loro a costituire un’asta di legno lunga esattamente un metro, come il vecchio strumento usato dai sarti. La sorgente luminosa è costituita da Led Strip e la lampada è appesa alle estremità per direzionare la sorgente di luce.
Perseo Lettura e Stelo 28
Perseo fu un eroe della mitologia greca, uccise Medusa, fondò Micene e sposò Andromeda dopo averla salvata da un mostro marino. Alle volte le associazioni mentali trascendono la pura logica e una vita così meritava pure di essere ricordata.
La lampada Perseo con la sua leggerezza è un simbolo di Produzione Privata. Ora è capovolta a testa in giù e appoggiata su quattro sostegni di ferro grezzo. Se prima poteva assomigliare a un grande alveare appeso, ora sembra una piccola mongolfiera.
San Vigilio
“C’era una volta... – Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno. Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta”.
— Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, 1881
Si rifà alle fusioni in ghisa della Belle Époque. È realizzato in legno con le tecnologie di lavorazione contemporanee che permettono quello che all’epoca non era possibile. Due coppie di piedi, quattro gambe riunite a due a due e un piano tondo sono gli elementi che lo compongono. È realizzato artigianalmente in massello di rovere e trattato con olio naturale.
Sedia 2015 Gala
“Un fisico teneva un ferro di cavallo appeso sulla porta del suo laboratorio. I colleghi ne furono sorpresi e gli domandarono se credeva che gli portasse fortuna nei suoi esperimenti. Egli rispose: No, non sono superstizioso, ma mi hanno detto che funziona anche se non ci credi”.
— Robert L. Weber
Lo schienale ripercorre la linea arcuata del ferro di cavallo come un simbolo portafortuna e, insieme all’ampia seduta, accoglie in un comodo abbraccio. La sedia è sostenuta da quattro gambe modellate e collegate da una crociera. Realizzata in faggio.